Tra Sport e Tradizione: KARATE

lunedì 9 febbraio 2009

Sei un insegnante o atleta di KARATE ?
Vuoi AVVICINARTI al mondo sportivo o alla tradizione?
Vuoi capire le DIFFERENZE tra sport e arte marziale?
Questa collana di post è quello che cerchi!

In questo secondo post dedicato alla serie “tra sport e tradizione” parliamo di KARATE.
Tra le numerose arti marziali, il Karate è insieme al Judo l’arte più praticata e conosciuta al mondo. Esistono migliaia di scuole in Italia ma purtroppo ognuna intraprende una personale filosofia, un proprio metodo, che spesso e volentieri tralascia la tradizione per dare spazio al lato sportivo-agonistico. Non dico che l’arte marziale intesa come sport e competizione non sia valida, anzi, ma spesso rischia di diventare una ricerca del business, per cercare di renderla più popolare.

Agonismo è sinonimo di crescita tecnica, obiettivi da raggiungere, sacrificio fisico e psicologico, ma non è arte marziale nel suo significato tradizionale. I maestri del passato, come il fondatore del Karate Gichin Funakoshi, non facevano gare ma pensavano a come trasmettere insegnamenti che miravano al benessere fisico, psicologico ma soprattutto all’incolumità del praticante in caso di aggressione.

Quando ci alleniamo non vanno mai dimenticati quei valori che ci hanno tramandato, come la disciplina, l’autocontrollo e soprattutto lo spirito marziale. Spirito inteso come volontà e concentrazione, un qualcosa di astratto che dobbiamo far emergere in ogni movimento o tecnica, in ogni cosa che facciamo, andando al di là della pratica in palestra. È un qualcosa che contraddistingue chi pratica le arti marziali, fortificando il carattere e aiutandoci nella vita a superare gli ostacoli, rendendoci per così dire “invincibili”.

La gente di solito entra in una palestra di arti marziali per imparare a difendersi. Probabilmente lo hai fatto anche tu, come il sottoscritto più di 15 anni fa… La difesa è insita nell’uomo, è un istinto naturale che ci accompagna sin da piccoli e che portiamo avanti inconsciamente negli anni. Poi un giorno decidiamo di migliorare quest’istinto, cerchiamo di padroneggiarlo, anche perché è uso comune dire o pensare “non si sa mai…”, “un giorno potrebbe servirmi…”, sempre che non ti siano già capitati episodi spiacevoli.

Molto semplicemente ti dico che è Il Karate tradizionale, attraverso lo studio di "atemi" (colpi ai punti vitali) può rivelarsi molto efficace nell’apprendimento della difesa personale, così come l’uso del "ki" (energia interna) sviluppatosi nel Karate dall’isola di Okinawa, ci permette di avere quel qualcosa in più di chi pratica all’unico scopo di ottenere un podio in una competizione :)

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