Ultimamente ho letto un interessantissimo articolo durante il mio corso d’inglese, che volutamente riporto in questo post per celebrare in maniera un po’ alternativa la giornata di domani, denominata “Earth Day” (in favore della Terra). Ecco la traduzione del testo: “Se la Terra si fosse formata in 1 anno - il 1 Gennaio - la vita inizia ad apparire il 26 Febbraio, i dinosauri arrivano il 10 Dicembre e si estinguono il giorno 26 dello stesso mese. Infine appare l’uomo, solo il 31 Dicembre. Alcuni minuti dopo la sua comparsa, in meno di un minuto, gli uomini hanno alterato drasticamente il fragile bilancio tra terra, mari e atmosfera…”
No comment, non credi ?!? Invece un commento, pur breve che sia, va fatto. O se preferisci un piccolo calcolo. Un giorno come domani, 22 Aprile 2009, in cui si celebra la giornata della Terra, si cerca di essere tutti più attenti all’ecologia, al risparmio energetico, a ridurre l’inquinamento, similmente a quelle domeniche ecologiche che tanto si pubblicizzano nelle grandi città.
Ma in realtà, quanto servono queste giornate alla Terra? Il minuto dell’articolo corrisponde a circa 10.000 anni, dal momento in cui l’uomo sapiens sapiens mise le prime basi agricole e diventò allevatore, iniziando a formare comunità permanenti, addomesticamento di animali e l'uso di utensili in metallo.
Ora fai un rapido calcolo, anzi te lo faccio io: se 10.000 anni sono pari a 1 minuto, la nostra “giornata ecologica” è 1 su 10.000x365 giorni = 1 su 3.650.000 giorni! Vale a dire che se i 3.650.000 giorni rappresentati nell’articolo sono racchiusi in 60 secondi, il nostro giorno è pari a 60 secondi diviso 3.650.000. Stiamo parlando di 0,016 millesimi di secondo in un anno di vita della Terra !!!
E cosa si pensa di ottenere da una cifra così ridicola? A te la risposta...
Anch’io paragonato ai miliardi di abitanti su questa terra non sono nessuno, non posso di certo cambiare la visione delle cose di gente che in America mediamente consuma 600 litri di acqua al giorno, di città come Mexico City con 25 milioni di autovetture che circolano ogni giorno (nemmeno a metano :-), di persone che deforestano ogni anno zone grandi quanto la Florida. Numeri reali che fanno impallidire chiunque abbia un po’ di buon senso e un briciolo d’amore per la natura che li circonda.
Da tempo l’uomo si sta tirando la così detta “zappa sui piedi” ma ormai ne ha perso il controllo, purtroppo il concetto di benessere che si è radicato nella società moderna è legato alle comodità, al consumismo, al “chissenefrega” di ciò che mi circonda e quando se ne accorge, beh, spunta fuori qualche trovata politica per cercare di riequilibrare il rapporto Terra/uomo. Torno a dire: ridicolo. Come se tu, nella tua vita mediamente di 80 anni, un bel giorno cercassi con una raccolta differenziata di pochi minuti di riequilibrare una vita passata a inquinare dappertutto, gettare rifiuti, tagliare alberi, e chi più ne ha più ne metta. Non sarebbe meglio invertire la rotta e usare il cervello?
Tirando le somme, l’unica cosa che mi permetto di dire collegandomi alle conclusioni di Alberto Angela in “Ulisse” di sabato scorso (se l’hai visto sai già di cosa parlo), è che la Terra non ha bisogno dell’uomo, semmai è il contrario. Se l’uomo non cambia le sue abitudini o meglio la sua mentalità egoistica, ben presto scomparirà… si stima che dopo soli 200 anni non rimarrà di lui alcuna traccia e la Terra ritornerà agli antichi splendori.
Benessere dell’Uomo contro la Terra
martedì 21 aprile 2009
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1 commenti:
Concordo. La natura alla fine si riprende sempre ciò che le è stato tolto. La terra ha dei sistemi autonomi di autoregolazione ce in più o meno tempo la riportano allo stato originale. L'uomo per il pianeta è un cancro prima o poi la natura si sottoporrà ad una seduta di "chemioterapia" che spazzerà ci spazzerà via(sempre che non sia l'uomo stesso ad estinguersi). Dovremmo rendercene conto e invece di essere un cancro diventare un simbionte che prende e da alla terra in maniera uguale.
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